Dal 1951 l’attività sportiva della Società Cral Aziendale Falck di Dongo vide una spettacolare ripresa e la conquista di successi sempre più brillanti, in particolare nella sezione canottaggio. Un buon record di risultati nelle regate italiane portarono i “falcketti” di Dongo all’esordio internazionale nel 1955 con il duo Angelinetta-Salice, che rappresentò l’Italia ai Giochi del Mediterraneo e ai campionati europei. I crescenti successi portarono la società a investire sempre di più nel club, con la costruzione di un impianto sportivo a Vercana. La preparazione atletica fu affidata all’impiegato Pietro Galli, che negli anni si sarebbe affermato come uno dei migliori allenatori europei. Nel 1959 alcuni equipaggi della Falck furono inseriti nella lista di potenziali rappresentanti dell’Italia alle Olimpiadi di Roma del 1960: tra questi i “quattro senza timoniere” Renato Bosatta, Tullio Baraglia, Giuseppe Galante e Giancarlo Crosta, che l’anno successivo avrebbero dominato le gare di selezione e stabilito definitivamente le loro ambizioni iridate trionfando sui maggiori rivali europei a Lucerna. Il 3 settembre 1960, sulle acque del lago di Albano, l’equipaggio donghese conquistò la medaglia d’argento di specialità alle XVII edizione dei giochi olimpici, davanti a decine di dipendenti arrivati con ogni mezzo da Dongo per sostenere i colleghi. La medaglia olimpica aprì la stagione più gloriosa della Canottieri Falck - Dongo; il 1961, infatti, vide la conquista di un campionato d’Europa, di 3 titoli di Campione d’Italia e di 18 primi posti assoluti in varie regate nazionali e internazionali. Il sogno olimpico riprese forma alle Olimpiadi di Tokyo del 1964 con l’equipaggio composto da Bosatta, De Predina, Galante, Trivini e Spinola, ancora una volta d’argento nella specialità “con timoniere”. Il ciclo dei “falcketti” si concluse con un bronzo nella “quattro senza” a Città del Messico nel 1968, con gli ormai veterani Bosatta e Baraglia ancora una volta ai remi.